Le attuali riflessioni sulle strategie didattiche per rendere più efficaci l’insegnamento, adeguandolo alle nuove esigenze culturali e ai nuovi strumenti tecnologici, si indirizzano verso metodologie che superino la visione del docente come mero trasmettitore di conoscenze.
Quella che nei termini tecnici della scuola viene indicata come “programmazione” è il modello di un percorso sequenziale di acquisizione ed elaborazione di informazioni. Ogni argomento viene affrontato per un documentato motivo (obiettivi generali, specifici, operativi), organizzato in tempi e in modi esplicitati con accuratezza, individuando preventivamente le abilità che gli studenti devono acquisire e controllando la loro acquisizione con opportuni indicatori e descrittori.
Questi rigidi protocolli nelle pratiche didattiche sono indubbiamente utili ad abituare gli insegnanti a riflettere sull’organizzazione del curriculum e sulle attività proposte, evitando improvvisazioni e comportamenti superficiali, ma sempre più spesso si rivelano inadeguati a fronteggiare le esigenze degli studenti che oppongono stili di apprendimento meno lineari ed organici.
Una parte significativa dell’offerta di aggiornamento proposta in questi ultimi anni dal Ministero della Pubblica Istruzione è costituita da corsi finalizzati alla formazione dei docenti sull’uso delle applicazioni multimediali e della rete Internet (Corsi ForTic), ma quando in effetti si parla di utilizzare Internet per l’apprendimento la prima cosa che viene in mente sono le famigerate 'ricerche'.
Assegnate rigorosamente 'per casa', si concretizzavano in un lavoro amanuense preceduto da una consultazione dell’enciclopedia di casa il cui acquisto veniva finalmente legittimato.
Solo qualche alunno riusciva ad aggiungere delle immagini, magari le 'figurine' (altro supporto formativo dei tempi andati). La maggior parte si limitava a un paio di pagine motivate da frasi come: “Di certo non si possono ritagliare le pagine dell’enciclopedia!”; oppure: “Non potevo copiare tutto”.
La diffusione della Grande Rete ha rivoluzionato questamodalità di studio, timida e faticosa apertura al di