|
Molti di voi conosceranno o avranno almeno sentito parlare di questa
community.
Una delle prime veramente globali e conosciute, creata da un ragazzino
di 19 anni, è stata costretta a cambiare natura dalla legge.
Circa l'anno scorso si è infatti sollevata una polemica internazionale
con al centro proprio questo sito.
In Napster era possibile, originariamente, cercare dei file musicali
e scaricarli sul proprio computer. Il tutto assolutamente gratis. Veniva
soltanto richiesto (comunque senza alcun obbligo) di permettere a Napster
di accedere ad una cartella del vostro hard disk (scelta da voi) per
cercare dei file musicali. Cosicché altri utenti, mentre voi
eravate connessi, potessero avere accesso ai file conservati nel vostro
computer e scaricarli sui loro. Nulla di più semplice. Non esisteva
un database fisico vero e proprio di canzoni, questo era formato dalle
innumerevoli cartelle (si parla di milioni) degli utenti connessi di
momento in momento. Un database variabile quindi, ma vastissimo e generalissimo.
Ciò che diede fastidio ai tutori della concorrenza internazionale
(che furono costretti ad "inventarsi" delle nuove leggi per
far fronte al fenomeno) è che nessuno degli utenti Napster pagava
il copyright a chicchessia. Ciascuno acquistava alcuni cd (presumibilmente
originali) e li salvava sul proprio hard disk, ma scaricava centinaia
di altre tracce senza pagare il fio ai proprietari dei diritti delle
canzoni - che, per inciso, spesso non erano nemmeno i compositori delle
stesse, ma le loro case discografiche.
Le lamentele sonogià così discutibili, se si pensa alla
notorietà veicolata dal sito alle canzoni ed agli autori (pubblicity).
Ebbene, io ritengo che il caso Napster sia davvero emblematico esempio
di come l'interesse abbia vinto sul progresso.
Napster è stato davvero troppo innovativo per venir compreso.
Abbiamo ancora bisogno di tre salti (concettuali) in avanti per riavere
il nostro sito legalmente:
I) la gente si deve rompere di acquistare supporti fisici. Si rovinano,
costano e non puoi portarli sempre tutti con te. Manca poco all'UMTS,
e quando arriverà voglio vedere chi acquisterà più
nulla fatto di plastica.
II) Se le case discografiche cominciano a fondersi l'un l'altra o a
fare accordi di qualche tipo, forse ammetteranno l'utilità di
creare esse stesse dei giganteschi hard disk dai quali gli utenti (paganti)
possano scaricare le loro canzoni preferite [credo che già qualcuna
lo faccia]. Nessuno vuole le canzoni "pacco" dei lunapops,
se proprio si deve che sia una la canzone che circoli (Singoli musicali
docent).
III) Quando non ci sarà più lo spazio e la memoria per
gestire miliardi di utenti connessi simultaneamente con lo stesso server,
forse Sony e compagnia bella capiranno che il decentramento (o sussidiarietà)
è un movimento di immensa utilità. E magari pagheranno
esse stesse altre persone per conservare gigabites di dati "da
qualche parte"
Mancano pochissimi anni a vedere i ragazzi camminare con qualcosa magari
simile ad un noce in mano con degli auricolari attaccati. ---Il mercato
segue i bisogni dei clienti !!---
In ogni "noce" basterà digitare il titolo di una canzone
per ascoltarla istantaneamente.
Ovviamente le tracce non potranno stare tutte stipate nel piccolo frutto,
ma se quella noce è connessa in rete, Dio solo saprà dove
andranno a pescarle, queste songs.
Napster ha quindi:
1) ucciso il bisogno di fisicità dei supporti, e con esso il
possibile controllo che un'istituzione può avere sui loro proprietari
(dove sei? In Mozambico o a San Marino?) - e questo passo sarà
il primo al quale la legislazione dovrà sapersi adattare
2) distrutto barriere secolari dei famosi "generi" culturali.
In un profilo utente di Napster era possibile leggere Ludwigvan accanto
ai Sex Pistols. Valla a vendere tu Britnei spiars, allora.
3) Dimostrato che l'unione fa la forza !! E che milioni di utenti con
tre tracce ciascuno creano un Mostro difficile da controbattere sul
mercatino dei prezzi !
|