Un altro tipo di carrucola è la carrucola mobile, che risulta fissata ad un sostegno con un estremo della fune, in cui la resistenza R è costituita da un peso fissato alla staffa e dal peso C della stessa carrucola. La forza motrice P è, invece, applicata all’altra estremità della fune.
In questo caso, se non c’è equilibrio, la carrucola ruota intorno all’asse di traccia O’, parallelo al proprio asse. Durante la rotazione della carrucola, l’asse di rotazione si sposta lungo la verticale, ragion per cui prende il nome di asse d’istantanea rotazione.
Poiché il braccio della forza motrice P rispetto ad O’ è 2r, ovvero il doppio del raggio r della carrucola, mentre quello della resistenza R + C, rispetto ad O’, è pari al raggio r della carrucola, la condizione di equilibrio è espressa dalla relazione:
P × 2r = (R + C) ×r,
da cui:
P = (R + C) / 2.
La carrucola mobile è, dunque, una leva vantaggiosa di secondo genere.
L’accoppiamento di una carrucola fissa con una carrucola mobile prende il nome di paranco semplice.
In esso, nelle condizioni di equilibrio la forza motrice P, applicata a una delle estremità della fune che passa attraverso la scanalatura della carrucola fissa, è uguale alla metà della somma della resistenza R e del peso C della carrucola stessa, cioè (R + C) / 2.
Pertanto, sfruttando le azioni combinate di una carrucola fissa e di una mobile per equilibrare il peso di un corpo è necessaria una forza minore del peso del corpo stesso