E' utile considerare "Ipermedia" come un ibrido formato da due metà ben rappresentate del nome stesso: la prima metà "iper-" proviene da "ipertesto", un' idea teorica non particolarmente nuova che però solo recenti sviluppi tecnologici hanno permesso di implementare; la seconda metà, "-media", proviene invece da "multimedia", che, al contrario della prima, non è un' idea teorica, ma una tecnologia molto recente basata sullo sviluppo dei calcolatori. E' facile, come fanno molti, farsi trascinare da questa combinazione terminologica e "sostanziarla" così da considerare ipermedia la somma di ipertesto e multimedia (quando addirittura non si consideri, come spesso accade anche in pubblicazioni che aspirano ad essere scientifiche, di usare ipermedia semplicemente come sinonimo di multimedia o come semplice variante di esso); di somma invece non si tratta, Ipermedia non è semplicemente un Ipertesto cui sono stati aggiunti altri media, né un multimedia che presenta legami ipertestuali. E' qualcosa di più e insieme di specifico rispetto a queste cose: l' ibrido è una nuova specie, in cui le parti componenti non si sommano ma, restando nella metafora, si moltiplicano.

L' uso dei vari media (anche quando integrato dalla tecnologia multimediale) è stato finora dominato da due caratteristiche correlate:

(a) la separatezza, ciascun medium ha il suo specifico linguaggio costruttivo e organizzativo e lo preserva rigidamente;

(b) la dominanza, in ciascun caso un medium domina sul/sugli altro/i come organizzatore della comunicazione, mentre gli altri "sussidiano". Ciò detto, va osservato che l'avvento del multimedia non intacca affatto, di per sé, questa situazione. Multimedia, infatti , non è altro che una tecnologia: una tecnologia che consente la gestione simultanea e fisicamente integrata dell' insieme dei media (parlato, testo scritto, immagini fisse, film, suono) su computer

 

Tutt' altra cosa è invece ipermedia. Volendo dare una prima, approssimativa definizione si potrebbe dire che

IPERMEDIA E' L' INTEGRAZIONE DEI MEDIA IN UN UNICO , NUOVO OGGETTO COMUNICATIVO NON RIFERIBILE A, NE' COMPRENDIBILE IN, NESSUNO DEI SINGOLI MEDIA SPECIFICI COMPONENTI.

Vengono cioè negate le due caratteristiche della separatezza e della dominanza che sono tipiche delle attuali forme comunicative plurimediali. La parola chiave di questa definizione è "integrazione", un'integrazione teorica dell' oggetto comunicativo che è resa possibile da alcuni sviluppi della teoria (preesistente agli attuali sviluppi tecnologici) dell'ipertesto.

L' INTEGRAZIONE DEI MEDIA IN IPERMEDIA NON CONSISTE NELLA PRESENZA DI NODI IPERTESTUALI APPARTENENTI A MEDIA DIVERSI (SENSO BANALE) MA NEL MUTUARE DA ALTRI MEDIA NON TESTUALI PROPRIO L'ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE DELLA COMUNICAZIONE

Francesco Antinucci
La definizione di multimedia descrive oggetti che non esistono, meglio che non esistono ancora. Oggi la maggior parte dei prodotti, sia on-line che off-line, sono iper-documenti che non realizzano l'integrazione auspicata.
La disponibilità delle tecnologie informatiche che consentiranno la creazione di ipermedia è relativamente recente, da troppo poco tempo è possibile praticarne le potenzialità , molte ancora in via di sviluppo.
Il nuovo linguaggio di comunicazione sarà realizzato probabilmente da una nuova generazione che padroneggerà i documenti multimediali come mezzi espressivi consueti.
Nel 1895 i Fratelli Lumiére realizzarono le prime presentazioni delle loro "images animées"


Vue n°91 Sortie d'Usine I (le premier film)
© Association Frères Lumière

I video dei primi film sono disponibili nel sito
Charles Chaplin è nato nel 1889, Federico Fellini nel 1920
 
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il video