ROMA - La mia curiosità
euforica è stata premiata. E pensare che ero indecisa se
partecipare. Alla fine ho fatto bene a esserci. Potrò
dire che al primo Flash_Mob italiano c'ero anche
io.
È un mesetto che seguo la faccenda: ho
scoperto i Mob leggendo Wired. La rivista online
li definisce folle di persone un po' fuori
di testa che si danno appuntamento via e-mail.
Fanno azioni di mobilitazione
(Mob) velocissime (Flash),
che non durano più di dieci minuti. E sono rigorosamente senza motivo.
Non c'è nessuno scopo politico, né di
protesta: è solo un
divertimento.
|
|
Il
primo flash mob a Roma clicca su una foto per andare alla
galleria |
|
|
Allora un link tira l'altro. Mi
iscrivo a un newsgroup di persone che stanno
organizzando il Mob di Minneapolsis;
devono fare in fretta per arrivare prima di New York
che ha programmato il suo quinto
Fash incontro per il 24 luglio.
E un giorno
mi arriva una e-mail: "Ho visto il tuo indirizzo sul
newsgroup. Ti interessa il Mob? Allora stai
allerta".
La mail era firmata JJFlash.
GLI
AVVISI - Passano pochi giorni, era il 19 luglio e
mi arriva un'altra mail. Era il famoso e misterioso
invito: bisogna trovarsi il 24 luglio alle 19 in punto
dalle parti di Mc Donald's in via del corso a Roma.
Penso che non ci andrò, sto a Genova, troppo
lontano: prendere ferie, andare a Roma in treno per una
cosa che dura dieci minuti. Che senso ha? Non ha
assolutamente senso. E quando realizzo che il bello è
proprio lì, mi sale l'euforia: decido d'impulso. Ci sarò
anche io. Convinco di corsa un amico che abita lì a
venire con me e spargere la voce tra i
romani.
L'APPUNTAMENTO - Arrivo
in perfetto orario anche se per strada c'è parecchio
traffico. Il mio amico mi prende in giro: "C'è traffico
perché stanno andando tutti lì". Poi ci ripensa: "Anzi è
un colossale scherzo. Ci saremo solo noi. A cercare una
misteriosa m stampata su un cappellino".
Arrivo sul
luogo: ho un po' l'ansia; osservo le altre persone che
passeggiano per via del Corso. C'è tanta gente e mi
chiedo se anche loro sanno. Alcuni si, è
evidente, stanno nascondendo in tasca un fogliettino
bianco. Immagino: "ecco deve essere il famoso segnalibro
con le istruzioni". Sento addirittura alcuni dire da
qualcuno: "vai di nuovo da mister M, prendine un altro.
Tra poco potrebbero diventare pezzi rari".
LA
MISSIONE - Altri fanno finta di niente. E lo
fanno benissimo. Anche io incontro mister M, cioè
JJFlash e dopo pochi minuti noto che tutti, come se
seguissimo un comando molto preciso, ci stiamo spostando
verso il negozio "Messaggerie musicali". Mi
guardo ancora in giro: ci sono un mucchio di
giornalisti! Anche se provano a far finta di niente si
riconoscono. A differenza degli altri sembra che non
stiano giocando. Entriamo e saliamo la rampa di
scale che ci porta al piano superiore. Tutti
seguono l'istruzione:chiedere
libri inesistenti.
L'APPLAUSO -
Dopo una manciata di minuti caotici ci troviamo
tutti affacciati alla balaustra che dà sul centro della
Messaggeria. Applaudiamo. Il misterioso
foglietto diceva per 15 secondi. Ma l'applauso dura più
a lungo ed è sempre più intenso. Siamo tutti
euforici: non ci sembra vero di essere lì, come cretini
a divertirci per un applauso senza motivo. Passa ancora
qualche secondo e tutti obbediscono all'ultima
indicazione: dileguarsi. Scambio due chiacchiere
con i commessi. Fabrizio sembra quello meno sconvolto.
Forse, ne sapeva già qualcosa: "Pare si siano dati
appuntamento via web".
Un'alta interviene, ma è più
scocciata: ho già chiamato la polizia, non si fa una
confusione del genere. Poi esco e vedo che tutto è
finito. Ci sono solo i giornalisti che indagano. Uno di
loro ferma il mio amico: "Ne sapevi qualcosa?" Lui sta
al gioco: "Ma che? Ero lì a cercare un libro che non
avevano in catalogo". Una ragazza si intromette: "Da
paura, ho ricevuto un'e-mail di convocazione, non potevo
mancare!".
MISTER M - Finalmente
riesco a parlare direttamente con Mister M, come
ormai è stato soprannominato. Lui non si sbottona un
granché. Altri giornalisti gli chiedono:"Chi sei?" Lui è
riservato: "Sono un programmatore". "Si, ma per chi
lavori?" Il Mob-ilitatore: "Vi dico solo questo.
Microsoft non mi è simpatica". Al cronista si
accende una lampadina: "Allora usi Linux?"
Mister M:
"Si lo amo, ma… ma, è un po'… lasciamo stare, il
discorso sarebbe troppo lungo e complicato".
Me ne
vado anche io come tutti gli altri, so che parlerò dopo
con calma con JJFlash e l'amica che ha organizzato con
lui. Parleremo a lungo anche di Critical Mass e del
BookCrossing, di cui loro si occupano.
Barbara
Roncarolo